martedì 27 dicembre 2011

4.765 visualizzazioni...

Non mi ero resa conto dell'importanza del mio blog...si avevo letto le statistiche dei contatti ma ero troppo presa da me stessa per pensare di aver fatto, in qualche modo, la differenza per qualcuno...fino ad oggi: quando una "casa di donne", di cui non faccio il nome, mi ha contattata. Personalmente, non sono molto brava a metter su siti,news letters, etc.etc...ma c'è chi ha programmi speciali e riesce a vedere tutto quello che fai col tuo computer e arriva, misteriosamente a te. Fidarsi? Attraverso l'anonimato,mi hanno proposto,di prestare il mio blog alle donne in trappola...prestare,vendere...conservandone l'anima,l'originalità,l'essenza e permettendo così l'aiuto reale e materiale. Sapevate che se una donna ha una casa intestata non ha diritto all'assistenza legale gratuita che decantano i centri antiviolenza? Sapevate che le pratiche della separazione sono esenti da bolli? sapevate che separarsi non costa nulla a parte la super parcella dell'avvocato? L'avvocato d'ufficio ti è concesso gratis solo se sei veramente,ma veramente,miserabile! e tutte le altre?  Nel film Family man, con Nicolas Cage, la moglie presta assistenza legale gratuita e non ti chiede l'Unico! Il mio avvocato,che si definiva un'amica, mi ha chiesto € 700.00 di bolli per inoltrarmi la separazione...sfortuna per lei ho scoperto l'arcano! Ci sono rimasta di cacca...ma figuriamoci...dopo quello che ho passato...una donna avvocato che si dichiara amica...mi fa ridere!  e il fatto che sia una donna come te,serve a poco! Sapevate che girano personaggi che comprano i vostri documenti,falsificano codici fiscali,creano false identità per rubarvi gli immobili alla stregua di strozzini e usurai? e il centro antiusura sapete cosa vi dice? "andate a fare una denuncia dai carabinieri...si una di quelle che poi vengono lasciate e dimenticate negli archivi polverosi delle caserme! Esistono i centri antiviolenza,i centri anti usura e, a parte qualche rara eccezione fanno ben poco. Ti guardano tutti con quell'aria:" poverina...ma dai....non sei sola...dai crogioliamoci insieme nel nostro vittimismo e continuiamo a soffrire..intanto "Noi" continuiamo a ricevere fondi dallo stato perchè denunciamo violenze, abbandoni,situazioni estreme...perchè,quelle,si, una su un milione, riusciamo a far arrivare loro un tozzo di pane per natale!! Poi dice che una donna se ne rimane calda calda nella sua trappola: vive depressa,infelice, chiusa nei suoi schemi precostituiti e costruiti ad arte...luoghi comuni che ci rendono schiave e schiavi di noi stessi e basta. ma quelli lì,nei centri,lo sanno bene...sanno che le risposte ognuno deve trovarle dentro di sè e deve percorrere il suo cammino ma continuano a guardarti con quell'aria lì,quel sorriso becero e ipocrita...magari ti presentano dati,statistiche,si vantano di quante donne hanno aiutato e poi scopri che molte delle donne aiutate avevano situazioni di degrado perpetuate da servizi sociali,innescate dai carabinieri...uomini che potrbbero essere i nostri fratelli,trattati ed etichettati come mostri e poi ti vedi quelle uccise per strada,sotto casa e nessuno si è mai allarmato,insospettito.
Siamo ciechi...vogliamo essere ciechi...gridiamo "al mostro" dove mostro non c'è...e infatti quello si fa beccare e magari,per ingenuità, si fa pure la galera! e poi,quelli furbi,i mostri veri...se ne vanno a spasso.
Cedere il mio blog? dare uno spazio? non so! per farlo diventare un'ipocrita sito che grida "al mostro"? e poi?
No grazie. Non ho aperto questo blog per farci i soldi,nè per diventare famosa. Mi andava e basta. La news letters? Imparerò come si fa...ho contatti perfino dagli Stati Uniti. Per me,per il mio ego ubriaco,è già una soddisfazione. L'obiettivo di aiutare? lo sto raggiungendo...
Rosemarie

lunedì 7 novembre 2011

Metamorfosi

Assenze prolungate...giustificate o meno dall'ego prepotente: mi trasformo e nel frattempo mi assento. Tutto lo scritto finora appartiene alla persona che ero e che prepotentemente soffocava quella che sto diventando...dal mio bozzolo comincio a vedere nuove luci e verso quei riverberi aprirò le mie ali variopinte...
per ora osservo...mi osservo e cambio. Senza per questo rinnegare nulla. Guardo avanti.
A tutte le donne che visitano questo blog, a quelle che ci si trovano per caso,per aver digitato la parola "trappola", perchè si sentono morte dentro,perchè hanno paura anche di respirare...a tutte voi desidero, con tutto il cuore comunicare la mia piccola esperienza personale di crescita: siamo in continua trasformazione...una mattina ci svegliamo e siamo diverse,ci sentiamo diverse ma abbiamo ancora paura. Stiamo lì ferme a giudicarci ed è questo il segnale che emettiamo: giudizio,critica,condanna. E quel segnale è come un radar: chi ci sta di fronte lo capta e ci giudica e noi continuiamo a temerlo e a giudicarlo. Ora,mi chiedo,vi chiedo: perchè non la smettiamo una buona volta di giudicarci,colpevolizzarci di tutto? di ogni cosa che succede,che ci succede? che succede a chi ci vive accanto? Forse siamo responsabili ma non colpevoli,inconsapevoli ma non colpevoli. La colpa,quella che ci hanno inculcato dai tempi di Adamo ed Eva è una trappola che ci impedisce di godere appieno del dono meraviglioso che è la vita,ci riempie di rabbia,ci acceca,ci rinchiude nel buio degli angoli nascosti e intricati di una coscienza che non è nostra. Guardate l'essere meraviglioso che siete e rivestitevi di luce. Il segnale tornerà chiaro e limpido e chi vi sta di fronte comincerà ad abbassare la guardia e a non aver più paura di voi. Spesso è la paura di vivere che porta chi ci sta di fronte a farci inconsapevolmente del male. La miglior difesa a volte è non difendersi,non attaccare con quegli occhi bassi che sprigionano giudizio e sentenza...dai pori trasudiamo paura e così ci perdiamo il meglio della vita. Sapete che c'è? Un giorno qualcuno ha detto: "neanche un capello del vostro capo potranno toccarvi"...è vero. So che è difficile crederlo se in questo momento hai una realtà che ti urla il contrario ma, credimi, il tuo spirito è vivo e lo sarà sempre...lascialo libero,lui non è mai stato in trappola e non lo sei neanche tu. Sembra assurdo,lo so: ho sempre odiato le frasi tipo "lo hai voluto tu" "te la sei cercata"...superficialmente parlando,sono frasi assurde. Lette nel profondo significato che hanno ci portano invece a risorgere, a vedere con occhi diversi, a cambiare la realtà. So che ci sono realtà estreme e non voglio affatto minimizzare ma so anche che le risposte che cerchiamo sono dentro di noi,come un tesoro: la mappa ci porta dall'altra parte del mondo,poi scopriamo che è sempre stato qui ma il viaggio è servito...
A presto
Rosemarie

venerdì 14 ottobre 2011

Einstein e la sua formula

Pensavo alla formula di Einstein: avete presente energia uguale materia al quadrato? si,quella! così decantata,fritta e rifritta? Se i nostri pensieri, le nostre emozioni sono energia pura...ragazzi...siamo nella m....
pensate a quante lamentele,lagne e pianti inviamo all'universo! e se queste ci vengono rinviate al quadrato...cavoli! Allora ha ragione Roberto Benigni! "Ridi,sorridi,sii allegro anche davanti ai disastri! è meglio passare per pazzo.."
Se la teoria di Einstein,con la sua linguetta sbeffeggiante e ironica, è vera, donne...siamo fuori da ogni trappola! e se è vero che abbiamo voglia di essere felici,basta esserlo! E avremo felicità al quadrato...incontreremo persone felici,situazioni felici,giornate felici. E se gli altri sono lo specchio delle nostre reali energie? se gli altri sono incazzati,tristi, malati e manifestano solo le nostre energie inaccettate,non accolte,non elaborate..
ho' oponopono...e buona vita!
Rosemarie

lunedì 3 ottobre 2011

A proposito di messaggi dal fisico

Se la definizione di presbiopia è " non focalizzare da vicino" ora,in riferimento al post precedente, mi rendo conto che il mio fisico mi aveva preceduto e avvisato: i miei occhi fisici hanno cominciato a non focalizzare da vicino...ah,ah,ah! cosa c'è dentro di me,di così vicino che non voglio vedere? e questa notte insonne cosa vuole dirmi? esistono occhiali per lo spirito? A volte vorrei avere un manuale di istruzioni per la vita: che bello sarebbe! Eppure quel manuale c'è ed è così visibile senza bisogno di occhiali e ricerche. Leggevo giorni fa le parole di un filosofo contemporaneo che definisce il Padre nostro un codice di Dio per noi. Mi ha colpito "come in cielo così in terra" che non è altro che "come dentro,così fuori". Fuori osservi,dentro traduci. Ci vorrebbe un vocabolario...
Rosemarie

Pensieri e parole di notte

Mi sveglio nel cuore della notte e dalle ciglia chiuse qualcosa di antico fa capolino inesorabile. Cos'è che mi desta prepotente mentre il subconscio è in fase theta? parole,pensieri,echi lontani. Cerco di cancellare,resettare,eliminare...perchè il cervello non è un computer con i tasti da cliccare al momento giusto? perchè c'è una parte della volontà che va da sè? cosa devo ancora imparare? capire? Allora mi alzo e lascio fluire,o almeno ci provo. Ma è come se il fiume avesse incontrato una diga e l'energia prodotta finisce qui, sul video del computer,su una pagina immacolata sulla quale lasciare una traccia,un altro pezzo di me che se ne deve andare. Credenze,convinzioni e la pace se ne va a farsi fottere! Mi chiedo: se il mondo è bianco e nero,freddo e caldo,dolce e amaro,notte e giorno,buono e cattivo e se questo antagonismo mantiene l'equilibrio del tutto, se una cosa non può esistere senza l'altra perchè non mi ci trovo? perchè vacillo? se il subconscio è programmato in un certo modo, il programma ritorna come i morti viventi e anche se non fa male come prima, mi tiene sveglia. Forse ci sono cose del nostro ego che ci camminano accanto come ombre...ma anche le ombre sono frutto della luce. E se l'altro è il mio specchio e io non mi ci rispecchio affatto ma continuo a giudicarlo allora scivolo giù dalla mia parete di crescita? Preferisco pensare che sia un altro passo avanti,un mettermi ancora in discussione, provando a non giudicarmi, attraverso le altrui,per me discutibili,scelte e azioni che ancora mi toccano così profondamente. Così, ad occhi spalancati, mi lascio attraversare da questa sensazione che qualche tempo fa mi avrebbe fatto incazzare a morte. Ora sono l'osservatrice quasi distaccata delle mie sensazioni negative e aspetto il distacco vero da esse fino a quando non ci vedrò,come sempre, qualcosa di positivo. Pazienza e fiducia, ora passa...intanto osservo silenziosa.
Rosemarie

Lasciar andare...ancora e ancora...

Tempo che passa,fluisce e scorre come un fiume in piena...a volte l'acqua incontra qualche roccia aguzza e rallenta il suo fluire: sono quei pensieri che ancora stagnano nel passato e spesso riemergono infidi e fetidi ad avvelenarti il presente. Ma ormai tu hai imparato a lasciar andare, a far fluire e quella roccia aguzza diviene un sassolino,uno dei tanti che serve da fondale al fiume. Anche se,per un momento,ti volti a guardare indietro, la corrente ormai ti trascina. Qualcuno un giorno mi ha detto: "se sei nel mezzo del ciclone,non fare resistenza,lasciati andare".
Ormai lasciar andare è sempre più facile e tutto fluisce, con immensa gratitudine...
Rosemarie

martedì 30 agosto 2011

Inutili mali

Esistono mali utili? Un pò come quando si dice"non tutti i mali vengono per nuocere". Ma non è così banale come sembra. Esistono mali che ci infliggiamo da soli,che ci procuriamo con le nostre mani,che, incosciamente,lasciamo che il nostro organismo se ne faccia carico. Esistono situazioni che vorremmo evitare,che ci feriscono e ci chiediamo perchè accadono. Pian piano ho imparato a chiedermi il perchè di un malessere fisico,pressocchè sempre psicosomatico. Pian piano sto imparando,poi,a non voler sapere a tutti i costi il perchè una cosa accada: penso che sicuramente abbia un senso,che nasconda un messaggio per me. E,anche se non trovo necessariamente il senso, lascio che fluisca,che mi attraversi completamente e sviluppo l'esperienza,con premi e lezioni. Per migliorare sempre,per non smettere mai di crescere. Non è sempre facile,certo,però è affascinante. La curiosità, ormai, ha sostituito la paura,per sempre.
Rosemarie

mercoledì 17 agosto 2011

Com'è bello il mio bambino all'or del desinare...

...con il musetto color di stufatino e le patacche addosso a cento a cento...
Vacanze...e i miei bimbi festosi giocano con l'acqua,si ingozzano di gelato e...si azzuffano tra di loro come boxer sul ring! quasi non si conoscessero,come se non vivessero insieme: sconosciuti,reduci di un anno di scuola,regole,alzataccie! Ora, sembrano animaletti allo stato brado: odorano di selvatico e hanno sempre la bocca contornata di cioccolato, come gnomi natalizi! Le vacanze sono appena cominciate  e loro hanno già mandato in vacanza le buone maniere. Oggi,il mio piccolino,davanti alla pompa dell'acqua che sparava acqua, ha sentenziato un bel "mort....tua"...certo, con il suo accento impacciato ed innocente. Ho fatto finta di niente mentre dentro di me mi spanciavo dal ridere. Eppure,ultimamente,non mi sembra di aver usato quell'espressione colorita in sua presenza! Deve averla sedimentata nel tempo e l'ha tirata fuori al momento più opportuno. Mi ha tolto le parole di bocca....quella pompa era proprio da epiteto colorito! fortunatamente, mi sembra, non passasse nessuno...
Rosemarie

mercoledì 10 agosto 2011

Sante mamme...

Conosco una mamma che ha tolto il pannolino alla sua piccola di 18 mesi...che super mamma! peccato che rimanga allibita quando il suo angioletto giace in un laghetto giallino di proprio prodotto: la bimba,intenta nei giochi, osserva la mammina e ci rimane a dir poco malissimo.
Ne conosco un'altra che riempie la sua creaturina di due anni di purghe e quella poveretta sembra che abbia il colera! ma la mammina dice che la piccola beve troppo latte (circa un litro per notte) e che questo la rende stitica e di conseguenza le provoca le ragadi quindi...serve la purga! La bimba è in sovrappeso,non dorme e ha il terrore negli occhi quando fa cacchina..."cacchina",per celia! La poveretta o si consuma espellendo un liquido acidissimo o "partorisce" pietre. I cari pediatri,poi,che dovrebbero amare i bambini, odiano le mamme: non le ascoltano e non danno alcun valore a quello che dicono. Per loro le mamme sono tutte nevrotiche, ansiose,esagerate: e giù medicinali. A nessuno viene in mente che la prima bimba,forse,non è ancora pronta per il controllo sfinterico e la seconda, forse, è intollerante al latte vaccino,creato per il vitello che,appena nato,deve camminare sulle sue zampe!
Tutto questo come potrei definirlo? Artiglieria da troppo amore? Un grande pedagogista, Giovanni Bollea,dice che "le mamme non sbagliano mai" e chi lo conosce sa bene che non è esattamente questo che intende. Dare consigli a chi non ne vuole,poi, non è proprio fruttuoso. Ma, nel mio piccolo, con delicatezza estrema,ogni tanto, carico una cartuccia a salve,del tipo: - ma dai,la bimba è fin troppo brava!qualche incidente può capitare! oppure:- signora,ha provato a sostituire il latte vaccino con il latte di capra? tanto cos'ha da perdere? peggio di così non può andare!
E così concludo il post: esiste anche l'artiglieria a salve,dolce,delicata,compassionevole. E spesso funziona.
Rosemarie

Artiglieria verbale

C'è uno stralcio di una poesia del Trilussa che recita più o meno così: " è vero,io so' na' tigre, però nun assassino mica er sangue mio"...
L'essere umano è l'unico essere vivente che uccide i propri simili e quasi mai lo fa per fame. Per lo meno non per "mangiarselo" un suo simile! Spesso scopriamo che efferati assassini rinchiusi nel braccio della morte,in attesa di essere giustiziati,non sono poi così cattivi. Di contro la cronaca ci tempesta per mesi con omicidi di vicini di casa e familiari. Ma la cosa di cui pochi criminologi si interessano è la rabbia che sedimenta inosservata nella quotidianità di molti esseri umani. Alcune persone si svegliano al mattino e, tra i vari rituali, caricano, con estrema dovizia, la loro bella cartuccera di parole crudeli. E qui non sto parlando delle classiche offese,ingiurie e parolacce di bassa lega: parlo di quell'elegante arte fabulatoria che modifica gli scenari a proprio piacimento caricando gli altri di pesi insopportabili. Di quel mellifluo atteggiamento di chi,tra una parola e l'altra, infila una cattiveria. Dopo un pò ci ripensi e dici: " che str...,ma ha detto così? come si è permesso?" e ti arrovelli per non aver avuto subito una risposta pronta,per non averla neanche ora!
La parola...dovremmo usarla solo per far emergere il nostro spirito non la nostra immondezza! Invece carichiamo l'artiglieria vocale e siamo tutti contenti: ce ne torniamo a casa con la lista dei feriti e ci prepariamo altre belle frasette pungenti. Ma è questa la vita? Io dico di no.
Rosemarie

mercoledì 20 luglio 2011

Non amo che le rose che non colsi...

Casualmente,ieri,ho riletto questa poesia e alcuni versi mi hanno fatto venire i brividi:" ho rivisto il giardino,il giardinetto contiguo,le palme del viale,la cancellata rozza dalla quale mi protese la mano ed il confetto... Piccolino, che fai solo soletto? Sto giocando al Diluvio universale..."
Se mi trovassi a scuola,a far un commento,una prosa a tale capolavoro,un insegnante stanco e frustrato correggerebbe il mio compito,senza intravederne l'essenza...che peccato!
"Una Cocotte! Che vuol dire mammina? Vuol dire cattiva Signorina,non bisogna parlare alla vicina...
Ed ecco che il mistero insinua l'animo dell'infante ignaro,al punto che si innamora del mistero e pronuncia la mitica strofa: non amo che le rose che non colsi...
Sublime e quanto mai vero...si ama solo cio' che non si conosce davvero...e io lo intendo profondamente...si ama davvero solo cio' che non si possiede,che rimane celato dalla propria patina di riservatezza e segreto. Non si deve mai sapere tutto di chi si ama...se ami davvero.Lasciare lo spazio,la libertà, il segreto dell'anima...questo e' il segreto dell'Amore...il rispetto dei segreti...la non invasione dell'altro...che l'altro rimanga terra sconosciuta e incontaminata,libero di fiorire e profumare...così come dice Gibran,due colonne,unite ma distinte sostengono il tempio...meraviglia.
Rosemarie

martedì 19 luglio 2011

Ancora una volta...situazioni che si ripetono

Si ripetono,si,anche se in forma leggermente più evoluta:per lo meno ho imparato a "leggerle". Così mi chiedo se questo ripetersi non è altro che una forma di vittimismo in cui mi crogiolo o meglio,dietro cui mi nascondo ancora e ancora. Avete presente la scena dell'idraulico davanti alla parete piena di buchi che spruzzano acqua? Ecco...quella sono io! Ogni tanto "mi piace" ritrovarmi così...che casino! e il bello è che spreco tanta di quella energia a tappare i buchi che sono da guinness dei primati!
Quello che dovrei imparare davvero,invece, è lasciar andare...si, lasciare che questa cavolo di parete vada giù e vedere che succede. C'è un bellissimo libro per bambini (lo so parlo sempre dei bambini!) che si intitola "Non sei quel che hai"di Wayyne W. Dyer: all'interno c'è una bellissima illustrazione di un bambino seminudo circondato dai suoi giocattoli,i suoi abiti,i suoi gadgets. Accanto l'autore dice: " se butti via tutte queste cose che cosa resta? Ci sei tu con le tue qualità,che sono nascoste in profondità."
Forse il problema è tutto qui,semplicemente. Davanti alla nostra nudità abbiamo paura di essere troppo poco,di non valere abbastanza,di non meritare abbastanza. Quando finirò di dar retta a queste convinzioni errate? quando,finalmente,mi lascerò trasportare dall'onda anomala dietro il muro e mi deciderò a "tornare a casa"? A casa,nel senso di "tornare dentro me",in quello che erano i miei sogni"...giammai "indietro o sulle mie scelte...avanti,mai indietro.
Presto,molto presto...
Rosemarie

lunedì 18 luglio 2011

Deliri di onnipotenza

C'è una frase bellissima che dice: " Dio esiste...ma non sei tu,quindi rilassati".
A forza di assumerci le nostre responsabilità,di riconoscerle,di affrontarle senza accusare gli altri,rischiamo senza volerlo,di cadere nella trappola opposta: ci sono cose che accadono nostro malgrado e che dobbiamo lasciare che accadano. Qualcuno ha detto: " se incontri il Buddha,uccidilo". Perchè il Buddha non esiste. Il Buddha è l'"Illuminato", colui che ha capito ma  non te lo dice; se te lo dice,non è lui,quindi non esiste. Io sono cattolica di tradizione e di convinzione: credo in Dio,in Cristo, negli angeli,credo nei segni, nei segnali,nei messaggi nascosti dietro la quotidianità degli accadimenti.Senza bigottismo e catene catechetiche inculcate. Così,mi chiedo: "perchè questo? perchè quello?" e a volte non c'è un perchè se non quello di lasciar accadere:perchè noi non siamo Dio e ciò che accade, forse,riguarda gli altri e le loro problematiche,il loro cammino. Anche se gli "altri" sono i nostri figli: non sempre vogliono dirci,in maniera palese o recondita: "stai sbagliando,ho bisogno di te,mi stai trascurando". Semplicemente,nel loro vissuto,che non sempre ci riguarda direttamente,avviene qualcosa " al di fuori" e il messaggio divino è per loro,non per noi. E in quel momento che dobbiamo capire che siamo spettatori della loro vita e non possiamo intervenire dove non ci è concesso. E' terribile,detto così...la vita è un dono,una scelta da rispettare e ognuno deve impare a rispettarla a proprie spese, senza colpa e giudizio.
Rosemarie

lunedì 11 luglio 2011

Specchi...ma che? c'ho scritto "Jo Condor"?

Forse si...e me lo sono scritto da sola, a caratteri cubitali...sulla fronte! e sulla schiena: "Colpiscimi"!
e mi voglio anche lamentare? ah,ah,ah!
Mi sveglio e mi chiedo perchè. Perchè c'ho i "pupazzetti in faccia"? perchè chiunque è convinto di potermi prendere a calci? allora il problema sono io?
Fortunatamente i problemi,per me,ultimamente,sono soluzioni. Vederli, significa aver fatto un grande passo...
Così, se un ostacolo è " dieci", domani diventa "nove"...fino a "zero"...e invece di camminare,volo!
Forrest Gump, a un certo punto della sua maratona, si ferma e dice:"sono un pò stanchino"...
anch'io...sono un  pò stanchina...ho smesso di fare il "capro espiatorio" di tutti....ho smesso di fare il"capro espiatorio" di me stessa,figuriamoci un pò degli altri! sono un pò stanchina...vado a vivere...per me. E che ognuno si assuma le proprie,di responsabilità,io,le mie,me le sto prendendo tutte...allegramente! Auguri a chi saprà fare lo tesso!
Rosemarie

Assente giustificata...

Ebbene si...assente da un mese! Non per malattia...per vita! Troppo spesso per parlare,scrivere e pensare, mi dimentico di vivere: come dice quel "qualcuno": la vita e'quella cosa che ti accade mentre sei impegnato a fare qualcos'altro! E cosi'invece di scrivere sto vivendo,in pieno,tutto quello che mi arriva,così com'è viene; ne prendo l'essenza,tutta,la assaporo in pieno,passo dopo passo,con le sue vittorie e le sue sconfitte,che,poi,sono solo insegnamenti.Ogni ostacolo un'opportunità per capire,per evolvere...e niente mi butta giu'. Fantastico! Dubbi,sempre...ma lascio fluire...fiducia...no...meglio fede,in me,in quello che la mia vocina mi dice,in come mi sento in ogni piccola scelta che opero. E' la cura delle piccole cose che fa la differenza,giorno dopo giorno,continuando comunque ad alimentare i miei sogni,le mie aspirazioni,la mia missione sempre più chiara davanti a me,che si schiude da sola...
Quando ho aperto questo blog avevo paura anche della mia ombra,ora ho fatto amicizia con la mia ombra,con il mio lato oscuro e non ho più paura...se questa non e' una grande vittoria!? No
Non ho piu' paura di niente e di nessuno...si...io non ho paura...la trappola siamo noi a crearcela e siamo bravissime ad incolpare gli altri. Gli altri non sono che lo specchio dei nostri fantasmi e prima o poi dobbiamo affrontarli e farli evaporare.
Ho perso la mia " moltezza" e sono diventata grande...lo so...cito sempre le fiabe e questa volta cito Alice,colei che ho sempre odiato: ora capisco perché ...odiavo semplicemente me stessa e di male,finora,me ne sono fatta abbastanza. Basta.
Rosemarie

venerdì 10 giugno 2011

Valorizzare...

Ho dimenticato nel post precedente di sottolineare il valore del "valorizzare" la vita in genere. A proposito delle frasi che diciamo ai bambini soprattutto. Stiamo sempre a lamentarci, ad additare, a giudicare. I bambini sono il futuro del mondo e che cosa inculchiamo nella loro testa? che la vita è dura, è sacrificio,che siamo nati per soffrire...e finisco la frase con tono "fantozziano": "com'è umano lei"! e così torno a citar le fiabe...il mitico Mufasa del Re leone! "Ricorda chi sei...tu sei mio figlio e il futuro re". Non diciamo mai ai nostri figli: "tu sei figlio di Dio,sei il futuro re!"...ah,ah,ah....che ridere! senza una lira! devi faticare,devi soffrire...guardati intorno...guarda ,guarda...studia,stai a casa,non uscire,sacrificati,laureati,dacci una soddisfazione! Corri...ma non sudare....
e loro ci guardano esterrefatti,siamo i loro miti come non ascoltarci? si ribellano per un pò ma poi assimilano tutto di noi e dimenticano chi sono realmente! Dovremmo dir loro:" tu sei unico,sei un capolavoro di Dio...tu puoi fare tutto ciò che vuoi, puoi ottenere tutto quello che vuoi".
E invece, in nome di una pedagogia velenosa,non facciamo che perpetrare il principio che " l'erba voglio non cresce neanche del giardino del re"; niente ti spetta di diritto, tutto va conquistato e meritato! e li carichiamo "di pesi insopportabili" togliendo loro fiducia in sè stessi e autostima e la scuola la fa da padrone,coi suoi professoroni frustrati e insoddisfatti! che sfacelo! Fortuna che in ognuno c'è quel "ricordo",quella vocina che prima o poi si fa sentire,sempre più forte. Pensate,però, se non ci fossero "adulti saggi" a far di tutto per smorzare quella vocina. Pensate se tutti i "grandi" facessero un pò di silenzio...forse le vocine dei piccoli comincerebbero a cambiare il mondo...e io penso che qualcuno,anzi, molti,lo stiano già facendo.
Rosemarie

Il valore del dolore

Una volta pensavo al dolore identificandolo con una catarsi, un crogiuolo nel quale passare a tutti i costi,un qualcosa di necessario. La crocifissione che porta alla resurrezione. L'espiazione che porta al premio. In un certo senso il concetto non è da bocciare del tutto, è l'interpretazione soggettiva che ne viene dagli insegnamenti e dai preconcetti che rovina tutto: " fai il bravo così vai in Paradiso; non dire bugie se no Gesù piange; fai un fioretto e la Madonnina ti darà quello che le chiedi! ragazzi! che follia! e il bello che di frasi così se ne sentono a bizzeffe! aprite le orecchie in un supermercato dove bimbi fanno i capricci o in chiesa, dove nonnine intente ad accendere candele,impartiscono "istruzioni" ai nipotini. E così ci insegnano a fuggire dal dolore a gambe levate e i bambini hanno una tolleranza delle frustrazioni che è sotto lo zero!
Io sono una di quelle bambine: " sacrificati per il tuo fratellino,Gesù ti vede ed è contento; dona, rinuncia e riceverai tutto quello che vorrai,se non qui in Paradiso avrai una gioia immensa. E intanto la vita passa: rinunci al gelato e lo dai a tuo fratello che è piccolo, rinunci al vestito perchè tuo fratello è senza scarpe,rinunci a mangiare il secondo per darlo a chi non ha mangiato il primo perchè non gli piaceva e arrivi a non apparecchiare neanche per te perchè ormai sei solo rinuncia, perchè "tanto,prima o poi verrai premiata,andrai in cielo! Invece credo che lassù,in cielo, e, anzi, una volta,in terra, Gesù abbia detto: "misericordia,io voglio,non sacrificio".
Tempo fa ho guardato le mie "corna" nello specchio e mi son detta:" questa mia accettazione,questa umiliazione,questo sacrificio immenso è per i miei figli. Gli artefici del mio dolore avranno la vendetta di Dio!"
Altra follia! come se Dio non avesse altro da fare che vendicare me.
Il dolore è altro...arriva e va accolto,non respinto,non preso come un sacrificio che porta un frutto nell'aldilà: il dolore ci insegna a vivere nell'adesso,non nel dopo. E' un messaggio a cambiare direzione, a guardarci senza scappare. Non va evitato,rifiutato,sfuggito. Non va neanche accettato con rassegnazione. Va "accolto",osservato...come quando laviamo una bottiglia sporca: la mettiamo sotto il rubinetto e lasciamo scorrere l'acqua finchè l'acqua al suo interno non diventa limpida. Così è il dolore,deve fluire,attraversarci fino in fondo. All'inizio sembrerà ucciderci,penseremo: "no,non ce la posso fare,ora muoio". Ma non moriamo,siamo ancora lì e d'improvviso il dolore non ci sconquassa più,c'è ma è fuori. Lo guardiamo distaccati, ci puliamo le ferite e,fluendo,ci sentiamo e siamo molto più forti,siamo cresciuti,si...torna l'immagine del crogiuolo...ma così è diversa...molto diversa. La vita è adesso,il dolore non deve bloccarla ma evolverla a piani superiori.
Rosemarie

venerdì 3 giugno 2011

Il fuori e il dentro

Il dentro crea il fuori e io che troppo spesso vivo in una dimensione quasi estatica creo fiabe,vivo fiabe,mi beo di fiabe. Chi ricorda la serie "Ai confini della realtà"? un tizio scrive e si accorge che quello che scrive si avvera,così inizia a scrivere quel che desidera che accada. Fantastico no? Eppure è così...o quasi,sempre che il nostro inconscio sia d'accordo!
Vivo con i bambini,ne respiro il profumo e il candore,sono bambina con loro. Non cresco mai...come Peter Pan nell'Isola che non c'è. Comincio ora a vivere e gustare l'adesso: non impantanata nel passato,non proiettata nel futuro. Ogni attimo diventa magico.
Eppure c'è qualcosa che ancora mi sfugge...specchi di me mi rivelano che ancora,dentro me, c'è qualcosa che non va. Forse fuggo,sfuggo da me...ancora e ancora. Da quell'angolo di dolore che,a volte,sembra,non voler mai guarire.
Rosemarie

giovedì 2 giugno 2011

Stormi di temporali

Cos'è un giorno di festa se non uno starsene lì, accucciati dietro i vetri appannati di pioggia...improvvisando un pic-nic sul balcone con i miei bambini!?
Odori acri hanno aggredito le mie narici portando seco il profumo del mare lavato dalla pioggia... suoni,colori,sapori,carezze del vento. Voci festanti di fanciulli ignari del tempo risuonano nel cuore, col mio bimbo intento a far capanne e la boccuccia da passerotto spalancata a bere pioggia cristallina. Cristallina come le sue risa e la sua parlantina "indiana": - "Io bere pioggia"! e mi è venuta voglia di danzarci sotto la pioggia...
Rosemarie

venerdì 27 maggio 2011

A proposito di fiabe...

Avete presente "La bella e la bestia"? la scena in cui Gaston butta il libro di Bella nel fango? la frase che dice?
"Non è bene che una donna legga,le vengono in mente strane idee e si mette a pensare".
"Gaston, sei decisamente primordiale" - risponde lei, recuperando il libro.
Mi chiedo perchè certi uomini siano ancora così primordiali? ma non nel senso comune e scontato, non inteso come quel concetto fritto e rifritto per cui l'uomo è cacciatore o come tante donne deluse asseriscono "è un animale"! C'è molto di più dietro l'affermazione di Gaston: conosco uomini sposati con donne palesemente "libertine" ( quasi ninfomani). Questi uomini girano con le corna di un cervo e sono tutti contenti. La loro famiglia naviga in una perfezione spaventosa e la mogliettina torna sempre all'ovile "dopo"...e loro scondinzolano come cagnolini,quasi ci fosse un tacito accordo nefasto dietro questa famigliola da "Mulino Bianco". E ci sono uomini che adorano le donne così...dicono di disprezzarle, guardano i poveri cornuti con pietà ma in fondo in fondo,poi, una bottarella alla moglie del cornuto gliela darebbero più che volentieri.
Non è altro che la cara, vecchia storia di Bocca di rosa,la splendida canzone di Fabrizio De Andrè.
Gli uomini fanno finta,davanti alla società e soprattutto davanti alle proprie mogli, di disprezzare le varie Bocca di rosa ma poi ci muoiono dietro: qualcuno ha il coraggio di sposarle e accetta tutto incondizionatamente. Forse perchè,per certi uomini,è meno pericolosa una donna di facili costumi che una donna intellettuale, che studia,legge, si documenta, va oltre...si,credo sia così: ci sono troppi Gaston che ancora temono le donne intelligenti...e si rovinano per " quelle lì".Scelte di vita...
Rosemarie

mercoledì 25 maggio 2011

Da Saint Exupery a Rousseau

Si parla da un pò dei bambini "Indaco",di quei bambini tacciati per esuberanti,incapaci di concentrarsi,disturbatori della quiete,ribelli,determinati,srelogati. Siamo tutti lì,pronti a emettere sentenze,giudizi e non riconosciamo in loro qualcosa di infinito,stupendo,meraviglioso.Qualcosa, che gli schemi preconfezionati dei riti,seppur apprezzabili,de "Il Piccolo Principe", ci hanno fatto sfuggire: l'essenza del bambino. Si,anche il piccolo bimbo biondo sull'asteroide B 612 chiedeva cose astruse,originali,nuove. Eppure si rinchiudeva egli stesso in riti ripetitivi,nell'addomesticamento,nel riconoscimento di uno schema,di una trappola...azzardato? non me ne voglia nessuno dei grandi pedagogisti! ma se la volpe,d'improvviso, fosse sfuggita a un rito? a un appuntamento? il mondo del Piccolo Principe sarebbe andato in frantumi con la sua rosa sotto il cristallo? Certo! e allora? dove lo mettiamo il mondo dei nostri bambini creando loro schemi preconfezionati,protetti da password e codici che prima o poi scopriranno? e scopriranno tutte le bugie che abbiamo loro raccontato! Le fiabe devono essere educative,fantastiche ma anche reali. Qualcuno ha tolto l'uccisione del lupo dalla fiaba di Cappuccetto rosso...gli animalisti,mi sembra...ma il lupo esiste come esiste il pedofilo,vogliamo negarlo? Ognuno di noi,dalla nascita,porta nel suo dna la verità: Rousseau,grande illuminista, ce lo insegna nell'Emilio, traendo da Socrate la maieutica. L'adulto non deve insegnare ma tirar fuori ciò che già è insito in ogni essere umano. Il bambino,come l'uomo,dovrebbe esser libero di esprimersi in tutte le sue manifestazioni e non esser soggiogato in forme di larvata violenza o come dice la Miller " intrappolato nella pedagogia velenosa delle regole preconcette e preconfezionate". Ognuno di noi ha dentro la Verità,basta lasciarla libera di esprimersi. Che non me ne vogliano gli ammiratori dell'amato Piccolo Principe: molti dimenticano l'epilogo della cara storia: " si lasciò mordere dal serpente e si involò dietro uno stormo di uccelli migratori"...rimanendo per sempre un bambino. Meravigliosa immagine...per crescere bisogna che il serpente  della realtà ci morda...
Rimanere sognatori,creando i propri sogni,credendo in ciò che si crea quotidianamente con le proprie forze...ecco l'Emilio...ecco i bambini Indaco...lasciamoli "essere"...hanno solo da insegnare: si involano,anch'essi,ma restano con noi...ogni giorno...non spariscono dietro uno stormo di uccelli migratori. Restano,battono i piedi,urlano,esistono prepotentemente. Ascoltiamoli,accoccoliamoci,guardiamoli negli occhi: spesso portano tutori alle gambe per bloccare le loro energie prepotenti,per genitori incapaci di contenerli; sono su sedie a rotelle o rinchiusi nell'autismo e non sanno guardarti negli occhi...ma sono i bambini Indaco...sono i tanti Emilio che vaganoper il mondo, sono i Piccoli Principi involati,atterrati...pardon...atterriti...
Rosemarie

Lasciar andare

A volte mi chiedo dove sono finiti i pezzi del mio cuore esploso: in un colpo,non li ho più ripresi...arresa,rassegnata,stanca,sfiduciata. O forse,solamente,li ho guardati andarsene ad uno ad uno. E mi capita di chiedermi se c'è un cuore nuovo al suo posto o c'è solo il vuoto. E parlando di cuore non parlo dell'amore per la vita,per gli altri,per il mondo,per me stessa...ma di quel sentimento ferito che stenta a rimarginare,che stenta a credere ancora. La pace di quel cuore sta in quello squarcio da dove è scaturita comunque una luce immensa che mi ha permesso di vedere oltre ma ha chiuso,forse per sempre, una fiducia che prima era troppo cieca. Cieca,si...ma era bello crederci...peccato! Peccato non credere più a quel principe sul cavallo bianco,quello per cui esisti solo tu. Egocentrismo femminile assoluto...microcosmo nel macrocosmo di una fiaba smarrita nel tempo,in un codice segreto svelato dalla fede incondizionata che "i sogni son desideri"...da Biancaneve china sul pozzo ad attendere di veder materializzata la sua visualizzazione in musica alle musiche di Irene Grandi e Noemi. E scriverei una canzone nuova,solo per me...l'errore sono le aspettative,le zone erronee,le fantasie...o forse no...lasciar andare,forse è l'unica cosa giusta...lasciar fluire il dolore,lasciarsi attraversare fino in fondo e vedere dove si arriva...il dolore,l'ego,prima o poi,la smetteranno di urlare.
Rosemarie

mercoledì 18 maggio 2011

Il suono del silenzio

Per un pò di giorni Blogger non ha funzionato...così ho pensato che forse avevo solo cose inutili da dire e ho atteso. Fino ad oggi,quando, per caso ( niente è per caso) ho visto un video con la traduzione italiana del testo "Sound of silence"...che strano: ho sempre cercato la traduzione delle canzoni che mi piacevano...forse questa l'avevo data per scontata,o mi piaceva di più la versione del Padre nostro cantata dai gruppi parrocchiali con quella musica. E le parole tradotte mi sono balzate d'improvviso davanti agli occhi: " nei sogni senza riposo ho camminato da solo"; "quando i miei occhi furono feriti dal flash di una luce al neon che squarciò la notte"..."il Dio neon che avevano costruito" e il silenzio disse: " le parole dei profeti sono scritte sui muri della metropolitana,sul corridoio dell'appartamento...
Il Dio neon...quello delle colpe,dei peccati....come diceva Luca Carboni: "un Dio severo e cattivo imparato a dottrina"...per tenerci in trappola, per farci costruire trappole mentali e labirinti emozionali che vanno contro tutto ciò che è realmente Dio. Inutile però...inutili trappole: dentro ognuno di noi c'è la Verità che un giorno, dal silenzio, ci parla....anche attraverso i muri della metropolitana o di un cartellone pubblicitario,di una canzone in radio. E in quel silenzio trovi la pace e il perdono che nessuno ti ha mai insegnato.
Rosemarie

venerdì 6 maggio 2011

Occuparsi di sè

Siamo abituate a prenderci cura di noi stesse in maniera meccanica e superficiale: al mattino doccia,colazione e qualche minuto davanti allo specchio. Se abbiamo figli,ci occupiamo di loro,li accompagnamo a scuola e poi di corsa al lavoro.
Quante volte ci capita di pensare realmente a noi stesse? Quante volte ci avventuriamo tra i meandri inesplorati della nostra anima? Quasi mai. Non esiste un manuale scritto per questo. Non è come montare uno scaffale acquistato all'Ikea: prendi le tue belle istruzioni, allinei una dopo l'altra viti e tavole, prepari gli strumenti e procedi. O forse si: allinei i pensieri, ti osservi, ascolti il tuo cuore. Ascoltare il cuore: una frase banale? Forse. Eppure, quando riusciamo a scendere nel silenzio dell'anima,a piedi scalzi, si avverte qualcosa di misterioso: come una sensazione quasi tattile, una percezione,una micropsia,un ricordo di qualcosa smarrito nel tempo che cerca di riaffiorare.
Occuparsi di sè...un viaggio che ha un inizio e non ha una fine. Un viaggio che inizia svelando una persona sconosciuta. Così ti trovi a chiederti: "chi sei? chi sei creatura che pettino ogni mattina? che erompe dallo specchio senza guardarmi mai negli occhi se non per contarne le rughe? Sei felice? Hai veramente raggiunto quello che sognavi da ragazza? da bambina? o ti sei persa per strada? Inseguendo bisogni e dimenticando i sogni?"
Rosemarie

domenica 1 maggio 2011

Il "gioco simbolico"

I bambini sono il futuro dell'umanità, è per questo che li adoro: sono schietti, spontanei,autentici. Ci rivelano verità che abbiamo dimenticato o che non vogliamo vedere. Ci lanciano quotidianamente messaggi attraverso i loro giochi. Nel gioco del "far finta",meglio denominato in pedagogia come "gioco simbolico" ci portano le sceneggiature folli della loro vita in famiglia. C'è la bimba che inscena col compagnetto un bel litigio di coppia, con terminologie imparate da un canovaccio che il beneamato "Telefono azzurro" inorridirebbe! C'è il bimbo che domina la "femmina" come un cavernicolo con la clava...ma quello che ancora mi affascina è la piccola Cenerentola che aspetta la fatina e il principe: com'è difficile osservare in silenzio! e com'è bello credere in quella fiaba...oggi,poi, dopo che,da poche ore, in mondo-visione, William e Kate si sono giurati amore eterno...e quella fede che non entrava nell'anulare? quanti l'hanno notata? oltre a notare lo sfarzo, gli abiti e le cretinerie? Scaramanzia popolare? o segnali? Anche la mia fede non entrava nell'anulare...
Rosemarie

Situazioni che si ripetono...

Nel Manuale del guerriero della Luce si parla di situazioni che si ripetono: esse ci insegnano che c'è qualcosa che ci ostiniamo a non capire. Il viaggio nell'anima è intricato e pieno di sentieri bui: ogni tanto intravediamo una scintilla e la seguiamo come falene...per bruciarci le ali e cadere ancora e ancora. Nel mio viaggio ho scoperto che ho bisogno ancora di farmi male per smettere di "farmi male". Ancora non riesco a credere che esista gente che ti faccia del male consapevolmente e con deliberato consenso. Eppure è così!La cosa difficile è accettare che sia io ad attirarmi situazioni e persone di cotal guisa!  E mi trovo, mio malgrado, davanti allo specchio, a chiedermi perchè? perchè ho ancora bisogno di scontrarmi con questo tipo di realtà? Mi consola, poi, la consapevolezza raggiunta, il passo fatto in avanti, ancora una volta: non un passo avanti e due indietro. Oggi ho fatto un grande salto e anche se l'istinto primordiale è quello di prendere " a capocciate in bocca" chi si permette ancora di farmi del male,mi fermo davanti alla Luce, alla consapevolezza che tutto parte da me, dal mio dentro. Sono io che creo momento dopo momento la mia realtà: da oggi la creerò meravigliosa...senza bisogno di "capocciate"...almeno capocciate vere...per quelle simboliche c'è ancora largo spazio...ognuno se le dà da sè...non credete?
Rosemarie

venerdì 22 aprile 2011

Consapevolezza di Stalker

Ultimamente mi chiedo se esiste una sorta di "recupero stalker"...
La cura degli effetti dello stalking, del suo riconoscimento da parte della vittima e del recupero dell'autostima ha, per fortuna,una larga diffusione. Ma lo Stalker? oltre a finire in galera, dove tra l'altro accumula ulteriori giustificazioni al suo comportamento, come viene "trattato" in termini terapeutici? Per i tossicodipendenti,gli alcolisti etc. esistono associazioni e centri. Alcuni magistrati impongono in alternativa alla reclusione, dei percorsi terapeutici di "controllo della rabbia".
Viviamo in una società dove si continua a prescrivere il "farmaco"per eliminare un effetto e si tralascia la causa...tanto c'è l'antibiotico,l'antipiretico...tutti veleni. La cosa grave è che anche uno stalker,avendo giustamente diritto a un avvocato, trova,guarda caso,un avvocato più stalker di lui. Così,invece di realizzare consapevolmente la sua essenza, lo stalker si erge a vittima nobile delle circostanze.
Personalmente trovo che la vittima di stalking abbia buone speranze di guarire,lo stalker non ne ha nemmeno una e continua indisturbato la sua micidiale inconsapevole missione...contro se stesso.
Rosemarie

mercoledì 20 aprile 2011

Perdonare e dimenticare

La volontà non è  quasi mai allineata con la realtà. Il perdono non arriva da un atto di volontà e la sua mancanza continua a sedimentare nell' inconscio e nella memoria. Così ci raccontiamo di aver cristianamente perdonato e per un pò riusciamo anche a esserne convinti. Il significato, il valore del perdono è molto profondo: arriva dai meandri intricati e nascosti della nostra anima perchè la cosa più difficile è perdonare se stessi. Per perdonare se stessi bisogna amarsi. A scuola ci insegnano la storia,la geografia, la biologia,la matematica: nessuno ha mai pensato a inserire qualche ora a settimana di "impariamo ad amarci","impariamo a gestire le emozioni". Si studia psicologia,pedagogia,si impara ad applicarla sui bambini e sugli adulti ma quanti sanno applicarla su se stessi? Quanti sono in grado di fare auto-analisi? Quando ci proviamo cadiamo nell'auto-commiserazione,ci carichiamo di colpe e responsabilità,vediamo i problemi ed evitiamo accuratamente le soluzioni. Accecati dal dolore lasciamo fluire il sangue dalle ferite ancora aperte e  blocchiamo inesorabilmente la nostra energia vitale, quella che ci fa guardare avanti con forza e coraggio,con gioia e curiosità. Siamo convinti di perdonare e in realtà ci abbiamo solo messo una pietra sopra,nel senso letterale, abbiamo solo sepolto un dolore ma continuiamo a portare "fiori" di rancore su quella pietra. La consapevolezza è il primo,umile passo...
Rosemarie

martedì 12 aprile 2011

Dalla trappola alla rinascita

Il nome di questo blog "Donne in trappola" richiama alla mente situazioni senza via d'uscita. L'immagine della donna sdraiata su una gradinata ad accogliere l'aurora boreale è sublime e al tempo stesso inquietante. Forse è giunta l'ora che Rosemarie si alzi da quella gradinata e cominci ad andare incontro alla sua "Aurora Boreale" e che,questo blog,che segue il mio percorso, si vesta di nuova luce. Anche se c'è qualcuno che sposta costantemente l'uscita del tunnel,c'è Qualcuno che mi  "asfalta" le buche sulla strada prima che io ci cada dentro.
Un aguzzino ha bisogno di una vittima per percepire la sua esistenza: se la vittima smette di offrirgli il fianco egli smette di esistere.
Rosemarie

venerdì 8 aprile 2011

Il dopo-fuga

Come si affronta il dopo-fuga?
All'inizio è tutta paura,panico: cammini e ti guardi continuamente le spalle. La tua ombra ti segue in silenzio. Man mano tutto si fa più chiaro,lucido,lucente. E più cammini, più avanzi più vai verso il "centro",verso te stessa. E non è che sia sempre facile. Quando ti abitui a percorrere la vita in due o quando sei convinta che la stai percorrendo mano nella mano con qualcuno,perdere quella mano lascia un pò spaesati. Spesso ci si sente come un palloncino sgonfio. Ma ora non puoi raccontarti storie: ora la responsabilità della vita è solo tua non è al 50%. E' come avere la sindrome dell'arto mancante. Anche se l'amputazione è stata una nostra consapevole scelta. Anche se l'amputazione dell'anima era di gran lunga peggiore. Non ti senti sola,non sei sola. Mai come ora... sei in compagnia di te. Non ti resta che vivere e assaporare ogni minuscolo, eterno istante.
Rosemarie

venerdì 25 marzo 2011

Uno stralcio di un mio scritto...

Padre,padrone,marito…
Forse partiva da lì l’errore. Da un errato rapporto con l’altro sesso. Così anche Dio, pensato maschio per antonomasia,era Padre,Padrone,Marito, Giudice,Punitore. E così il contatto si faceva quasi impossibile. La connessione mancata con l’altro sesso vietava inesorabilmente anche la più alta e naturale fra le connessioni: quella con lo Spirito. E quella visione seppur sempre rifiutata,della donna-debole e dipendente era nella sua coscienza fissa come l’immagine eterea della sua dolce nonna. Sempre rimessa,dimessa,silenziosa,rinunciataria,sacrificio vivente. Mangiava lontano dal tavolo mezzo metro,altrimenti,diceva,poi sembrava un lupo. Mangiava,se mangiava,per ultima,dopo aver servito marito,in primis, e figli. Il suo carburante erano avanzi e preghiera. Cornuta come la migliore letteratura di fine ottocento insegnava, come la politica di Mussolini imponeva. Cornuta perché era giusto così,era normale così. Con la camicia da stirare tra le urla la domenica mattina mentre un pargolo succhiava avidamente il seno e un altro si pisciava beatamente addosso. Tutto per andare a una messa di ipocrisia che solo lei sentiva dentro al cuore, davanti a Padre Pio e le sue estasi in diretta. Tutto per tornare di corsa a preparare un pranzo luculliano mentre lui,il nonno,si tratteneva al circolo a giocare a carte.
E il lunedì sveglia alle 5 dopo una nottata tra tetta e piagnistei! Galline da governare,la confessione fino ai Cappuccini a piedi da Padre Pio e di corsa a scuola dove insegnava. Fino alle 12.30. Poi la spesa,il pranzo,il bucato,il bracere,l’acqua calda sempre sulla stufa a legna,le scarpe da togliere al marito stanco,le visite di cortesia e i debiti...infiniti debiti. Uno ne saldava uno ne cominciava. Una volta aveva vinto al totocalcio: per una “x” aveva fatto solo 12,ma aveva vinto una bella somma! Sempre a un passo dal massimo,sempre vicino al minimo: si,perché la Provvidenza ti dà quanto basta all’occorrenza,il resto è del demonio!
...e come li resetti sti ricordi? Come li discuti? Che argomenti porti nel tuo inconscio per smantellarli alla radice?
Lei aveva i nonni attaccati al collo: in una di quelle collane d’argento che si aprono e custodiscono le foto sbiadite dei cari morti. Le volevano bene i nonni,certo e lei ne voleva a loro. Ma che cavolo di eredità avevano lasciato nella sua coscienza! Cancellarla equivaleva a
                      Tradirli, Rinnegarli,non amarli più?
                      Decise di porre quella splendida collana in un porta gioie,come fosse
                        Un’urna contenente ceneri dal passato. Di quello si trattava: passa-
                       To e il suo posto era nel passato,nella scatola del passato,nella
                        Scatola dei ricordi. Insieme alle sue Barbie

mercoledì 16 marzo 2011

Il sadico e il masochista

C'è tra i due una netta connessione e una forte dipendenza l'uno dall'altro: nell' Arte di amare ce lo insegna Erich Fromm.
Uno è il sostegno dell'altro. E' per questo che troppo spesso si esce da una relazione violenta per ricominciarne un'altra perfettamente identica. Rompere questa catena richiede una grande consapevolezza,il coraggio di mettersi in discussione e il lasciar fluire.
Guardare se stessi nell'altro: un pò come nella "Storia infinita", non è facile scoprire che siamo noi gli unici responsabili ed è ancor più difficile invertire la rotta se prima non ci togliamo di dosso tutte le scorie negative che ci portiamo dentro. E' un cammino che ha un inizio e forse non ha una fine. E' come buttarsi nel vuoto: non sai quando atterrerai e in che modo,l'importante,in quel momento,in questo momento è volare.
Rosemarie

martedì 15 marzo 2011

E' violenza quando...

E' violenza quando qualcuno decide per te,
è violenza quando  lasci qualcuno decidere per te,
è violenza il giudizio,
è violenza caricare di pesi e colpe,
è violenza ledere l'autostima,
è violenza tenere il broncio,
possedere dicendo che sia amore,
ingannare,accusare,denigrare.
Se il violento fosse consapevole della sua violenza non la chiamerebbe "amore".
Quando gli uomini smetteranno di etichettare e catalogare le donne la loro mente sarà nella mente di Dio e le donne non saranno più un bene di consumo.
Rosemarie

martedì 8 marzo 2011

Auguri?

La nostra festa è tutti i giorni...Auguri a noi,qui e ora,sempre!
Rosemarie

giovedì 3 marzo 2011

Infinitamente,l'amore vive e pulsa dentro di me

...e improvvisamente dici basta...è un attimo e non torni più indietro...mai più...e non lo avresti mai creduto.
...improvvisamente quello che chiamavi amore finisce...o forse ti accorgi che non era amore, cos’era?...che importa...era...era e non è più…
...e improvvisamente trovi un coraggio che non credevi di avere...e te ne vai…
...prendi i tuoi 4 stracci, abbandoni i ricordi nell’oblio del passato e ti trovi a guardare avanti, a guardare il nulla,un orizzonte sconfinato che stranamente non ti fa più paura: non ti fa paura camminare da sola, non ti fa paura stare da sola.
….e improvvisamente ti accorgi che non sei sola...ti accorgi che l’amore è un’altra cosa e che non ne hai bisogno, semplicemente perché l’amore vive e pulsa dentro di te e ti nutre infinitamente
 Rosemarie

mercoledì 2 marzo 2011

Quella rabbia che non passa

Si,è ancora lì,che mi guarda da un angolino oscuro della mia anima ferita: si può guarire dalla rabbia? dal risentimento? dal rancore?
Sto imparando che l'unico modo è osservarla e lasciarla andare,solo così non ci divora. Solo così smette di tormentarci e consumarci come un tarlo. Stare lì a rimuginare,pensare,ricordare tutti i "se" e i "ma"...a che serve? solo ad alimentare una bestia che non si sazia mai. Solo ad allontanarci sempre più da noi stesse,solo a farci perdere. Una volta qualcuno mi ha detto: "occupati di te". E in quell'istante mi sono resa conto di non averlo mai fatto. Tre paroline magiche: "occupati di te", ed è iniziato un viaggio stupendo.
Rosemarie

lunedì 28 febbraio 2011

Aiuto e anonimato: quando hai paura di rivolgerti a un centro di ascolto

Solo chi vive una situazione di terrore sottotraccia può capire di cosa parlo: tutto sembra normale,da fuori e spesso anche da dentro. Lui è un abile manipolatore e riesce a non colpirti mai il viso! un livido,si...quella volta che ti ha tirato il libro o la bottiglia piena d'acqua sulla pancia: eri incinta e ti sei girata per schivare il colpo,così la bottiglia è finita sulla coscia. Il libro...ah si...ti eri girata anche quella volta,istintivamente ,e il libro è finito sui glutei.  Le ragioni? perchè ne serviva una? Spesso bastava poco: la cronologia dei siti visitati,delle parole digitate su google, per creare un inferno! o anche un film con un attore aitante e sexy, o addirittura qualcuno che incontrandoti ti chiedeva semplicemente "come stai".
E pian piano, senza accorgertene nemmeno, sei finita in quella che io chiamo "la non esistenza". Quella fatta in virtù di evitare tutto: eviti di guardare la tv,di leggere,di guardarti intorno,di incontrare gente. Piano piano,muori.Nel silenzio delle tue mura. Ti alzi al mattino,col rammarico di non essere morta nel sonno, prepari la colazione,aspetti con ansia e paura che lui non trovi i maledetti calzini...sono lì nel cassetto,ci sono quelli neri,quelli blu,quelli marroni,quelli a scacchi. Ma lui tuona che vuole quelli verdi! tu corri a cercarli,sono ancora bagnati! e giù insulti: " è una vita che non li metto,ma non lavi un ca..o,che ca..o fai dalla mattina alla sera,a che pensi? manco i calzini lavi! non vali niente! (avrà detto "vali" o " lavi"?) e poi che cosa continui a mettere questa camicia nell'armadio? fa schifo! ci perdi pure tempo a stirarla? e questi pantaloni puzzano di muffa!
Tutto mentre cerchi di preparare i bambini per la scuola,mentre cerchi di fare in modo che non sentano,che non si accorgano di nulla. Poi passi la giornata a fare in modo che tutto sia perfetto: lavi, stendi,asciughi,stiri,pieghi,riponi,cucini,pulisci. Ma tanto c'è sempre qualcosa che non va! Il sugo l'hai cotto troppo, la carne è salata,nel frigo c'è sempre qualcosa che hai fatto scadere,nel bagno non hai sostituito l'asciugamano....
e la sera a letto? sorvoliamo? se sei stanca,sei una stronza! se sei depilata,sei una troia,se sei pelosa,fai schifo, se metti il pigiama felpato," me fai passà la voglia", se metti una sottana di seta, "ma che sei scema"!
E' così che cominci a pensare...a prendere l'elenco del telefono...quello almeno non lascia tracce di esser stato guardato. Il telefono...poi elimino la chiamata...ma arriva la striscia...no...vado dalla vicina e le chiedo se mi fa telefonare...no,chiamo dal mio cellulare e poi elimino la chiamata...ma non ho soldi nel telefonino! Vado su google e poi elimino la cronologia...ma come si fa? e se poi vede che l'ho eliminata? ok...mi segno tutta la cronologia e poi, dopo, digito tutti i siti visitati. Si, bingo! trovo qualcosa,un centro per donne come me. Mando una mail. Ho paura ma aspetto fiduciosa. Dimentico che lui ha la password della mia mail e dall'ufficio ci entra e vede tutto....vi lascio immaginare? La sera, botte.
Mi regalano un libro di benessere,un libro sul Reiki...lo fa in mille pezzi!
Quante di voi si trovano in una situazione simile? quante di voi hanno paura anche di respirare al ritmo sbagliato? quante di voi non sanno dove e come trovare aiuto?
Io ne sono uscita...volete sapere come? Non senza difficoltà...ma di questo vi parlerò nel prossimo articolo.
Ora,lasciate qualche commento, se nessuno vi controlla. E se qualcuno vi controlla,cancellate la cronologia ma prima controllate che sul computer non ci sia un programma "strano",di quelli che permettono di entrare da un computer all'altro. Quante cose eh? Non temete,si "scavalcano" tutte!
Rosemarie

venerdì 25 febbraio 2011

Quando la rinascita arriva da lontano

Dalla terra riarsa del nostro subconscio...quando emrge flebile un grido d'aiuto: sei lì,in posizione fetale, a chiederti se ce la farai,ora,da sola.
Quando tutto ti riporta indietro,come in un sogno,un viaggio nel tempo. Cominci,lentemente, a ricordare chi eri tanto tempo fa,quando da bambina ti dondolavi su un'altalena e scrutavi il cielo azzurro sognando di posarti sulle nubi. E ti scopri,d'improvviso,ancora così,ancora su quell'altalena. Ci sei,sei viva,sei libera. Libera di pensare,di correre,di volare. Sei fuori,sei tu...che importa quanto ti ci è voluto!?
E capisci quanto è vero il fatto che nessuno può rubarti lo spirito,nessuno. Nessuno. Ed è fantastico.
Rosemarie

mercoledì 16 febbraio 2011

Dalla favola di Cenerontola a Cappuccetto Rosso e il lupo

Spesso quello che tiene una donna nella trappola del "vissero per sempre in-felici e s-contenti" è l'arte della fiaba. E anche se Cenerontola al ritorno dal ballo è rimasta sola con i topini e il principe se n'è andato con un'altra,preferiamo rimanere lì, intrappolate in un sogno che vive solo nel nostro immaginario. Sappiamo che il principe poi ritorna,anche se non è proprio un principe,anche se è un traditore: torna qui,nel nostro mondo fatuo...invischiate nel piacevole masochismo della vittima, certe che il nostro principe si sentirà carnefice per questo. Quante volte vorremmo rompere questo schema micidiale! ma restiamo immobili, cristallizzate in una routine di colazioni,pranzi coi parenti,falsità, apparenze.Aggrappate alla speranza che "prima o poi" tutto andrà a posto. E moriamo piano piano.
Capita poi che tutto intorno a noi smetta di girare e ci fermiamo anche noi: guardiamo la nostra immagine riflessa in uno specchio e non ci piaciamo affatto,quello che ci circonda non ci piace,anzi,detestiamo ogni molecola,ogni atomo. Cominciamo a svegliarci. Il primo impulso è guardare fuori,chiederci: "dove andrò"? e così torniamo nella nostra paralisi perchè fuori c'è il bosco e nel bosco c'è il lupo cattivo...
Non ci sfiora nemmeno l'idea di affrontare il lupo...meglio l'orco che abbiamo in casa...almeno,di quello, prevediamo le mosse,schiviamo i colpi.
E così, a testa bassa, restiamo immobili...
Lo stalking è dentro di noi...non è "fuori".
Rosemarie

sabato 12 febbraio 2011

Quando avevo paura anche della mia ombra

Paura di reagire,paura di lottare,paura di vivere. Così mi limitavo a osservare la vita altrui. Mi nutrivo di telenovelas: passavo da Topazio alla Valle dei Pini, General Hospital e Febbre d'amore...e avanti con Flamingo road, California,La Casa nella Prateria-
Devo dire che niente è stato inutile: coglievo e incameravo i messaggi di ogni storia. In alcune mi immedesimavo,sognavo,vivevo altre vite. Senza accorgermi, completamente fagocitata dalla scatola televisiva, che stavo diventando una "casalinga disperata"! Fortuna che a un certo punto ho cominciato a vedere "sex and the city"! ed è stata una frase di Samantha che mi ha toccato le corde dell'anima: "tesoro,certo che ti amo ma amo di più me stessa"!
Così ho capito che bisogna prima di tutto amare profondamente se stesse se si vuole essere in grado di amare qualcuno, che l'amore non è una dipendenza, non è aver bisogno di qualcuno,non è possedere qualcuno e lasciarsi possedere e non è neanche uno scambio,un do ut des. L'amore è accettarsi, è accettare l'altro senza cercare di cambiare per l'altro e viceversa. Sembra banale e scontato come una frase dei baci perugina. Tra pochi giorni è San Valentino: quanti sanno amare davvero?
Per quanto mi riguarda, sto imparando adesso: sono passata dal mito di Santa Rita al mito di Carrie,Samantha, Miranda e Charlotte e non è niente male!
Rosemarie

venerdì 11 febbraio 2011

Sembra facile

...ma in fondo non lo è, cita una canzone di Cesare Cremonini.
E non è facile scandagliare la propria anima,riconoscere le ombre,affrontarle. Facile è far finta di niente, in nome di una routine che chiamiamo tranquillità e che in relatà è solo un ingranaggio micidiale. Facile è rimanere coi piedi nel cemento, dicendo a noi stesse che siamo nelle sabbie mobili. Facile è dire "impossibile". Rifiutare le possibiltà,non vedere le opportunità Rimanere in posizione fetale con gli occhi,le orecchie e la bocca tappate, con le unghie sanguinanti sul muro. Facile è lamentarsi e non fare niente perchè "tanto è inutile".
Sono qui per dirvi che invece è ancora più facile lasciarsi dietro tutte le "zavorre" della nostra mente, alimentare il nostro aerostato e volare via...<iframe title="YouTube video player" width="480" height="390" src="http://www.youtube.com/embed/5KiZfjhGmhw" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>

giovedì 10 febbraio 2011

Viste da fuori...troppo spesso la violenza cammina "underground"...

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Dalla libertà "da" alla libertà "per"...

Trappole: si può dipendere da una trappola? Si può desiderare di uscirne ma fare di tutto per rimanervi dentro con un nodo scorsoio alla gola che stringe più forte ogni volta che tentiamo di liberarci?
Si. Forse perchè ne abbiamo bisogno per essere più forti e consapevoli dopo. Come il seme di grano invaso dalla pioggia,sbattuto dal vento, ibernato dal freddo: lotta e sopravvive,diventa una splendida spiga dorata che vibra alla luce del sole. Più l'inverno è duro,più la primavera è rigogliosa.
Basta questo per non disperarsi? per credere fermamente che ne usciremo? No.
Ci consola solo per un pò. Nella storia dell'umanità,la conquista della libertà ha portato guerre sanguinose. Per nascere bisogna soffrire e non c'è parto senza sangue.
Si,bella forza! e la paura? quella che ti parte dalla bocca dello stomaco e non ti fa nemmeno respirare?
Non ho detto che sia facile,anzi. Però può essere interessante provare a superarla,semplicemente buttandosi nell'ignoto. Certo la mia bella "trappolina" è scomoda, mi fa soffrire. Ma è conosciuta. E' terribile ma la conosco. Fuori cosa c'è? e se poi è peggio? se non ce la faccio?
E se invece ce la facessi!? se fosse meraviglioso?!
Spesso non è la paura a fermarci ma la pigrizia.
Ho cominciato da piccole cose a lottare contro la mia pigrizia mentale e fisica: piccoli passi,piccoli interessi,piccoli hobbies, piccole distrazioni. E mi è venuta pian piano la voglia di vivere che avevo perso da secoli ormai. Invisibile,annullata completamente,ingiustamente,inutilmente nel mio uomo. Non ero io,ero lui e non mi piacevo. Ma non rimpiango niente: l'ho voluto io,così come poi ho voluto uscirne. E' stata una fase utile per arrivare fin qui. Per arrivare a spiegare le ali.
Rosemarie