mercoledì 15 febbraio 2012

Freddo nel cuore

Adesso,ora,qui...freddo fuori,freddo dentro. Calore che non arriva con cento maglie,cento coperte: battuta d'arresto dell'essere un pò stanco di cercare risposte e il tremore,le mani gelate,il cuore che sembra quasi fermare i suoi battiti in un brivido di ghiaccio. Ricordi che affiorano di una casa calda,mai fredda,un abbraccio sempre presente,mai lontano,sempre caldo,avvolgente,protettivo. Una coperta colorata,profumata di bucato e bimbi festanti che profumano di caramelle. Un sentiero di ciottoli bianchi e margherite, il vento caldo tra i capelli,il latte appena munto,il pane morbido...poi di nuovo quel freddo strano,pungente,paralizzante. Un rifugio che non c'è più perchè è giusto che sia così,il rifugio è nel mio dentro,nel mio cuore,non è fuori,non arriva da altri. Ma era bello crederci,anche se il risvolto della medaglia era la dipendenza,la non-autonomia. A volte mi manca quel rifugio: quella chiamata sicura..."è successo questo,mi hanno fatto quest'altro"...."colpa tua" era la risposta, ma l'aiuto era immediato,il conforto,intriso di rimprovero,arrivava come unguento sulle ferite. Ora le ferite sono qui e devo leccarmele da sola. E' giusto che sia così,solo che mi sento svuotata,senza più niente da dare a nessuno. Ma forse il mio dare era un nascondiglio per non vedere...non guardare. Così,di colpo,nel gelo,mi guardo tremante,mi vedo nello specchio dell'anima: difficile perdonarsi,non giudicarsi. Il perdono più difficile è quello che dobbiamo a noi stessi. Perdonarmi, di essermi fatta tanto male,di non aver ancora imparato,di continuare a farmene. E questa me stessa che mi guarda, a volte compassionevole,a volte severa...chi è? Cosa ti sei promessa quel giorno? Cosa sei venuta a fare qui? Cosa devi imparare, vedere, capire,decodoficare? Da cosa continui a scappare? Quanto male devi farti ancora? quanto freddo devi ancora sentire?
Occhi annaspanti mi chiedono calore, aiuto,comprensione. Ma la mia fonte sembra come esaurita e continuo a sentire freddo. Aspetto il sole e decido,oggi,di rinascere in un posto caldo...chissà se la temperatura esterna riuscirà mai a scaldare questo cuore ghiacciato.
Rosemarie

lunedì 13 febbraio 2012

Ma certe cose...si possono raccontare?

Avventure ai confini della realtà,ai limiti della decenza,degne di films e telenovelas! E se la realtà siamo noi a crearcela,allora ,troppo spesso ci infiliamo nei films. Mi ha sempre colpito la battuta di Al pacino ne "Il Padrino "...quale battuta? provate a indovinarlo! Mi è sempre piaciuto Serpico e il commissario Giraldi,il famoso "Monnezza", archetipo del poliziotto che combatte la corruzione all'interno della legalità. Allora me la sono cercata,mi è piaciuto? Si, perchè per andare dai carabinieri mi sono dovuta far accompagnare da un carabiniere in borghese: coda di cavallo,giubbotto,barba incolta e pistola d'ordinanza che spuntava da una tasca. Pistola della quale,io,non mi ero accorta. Ma loro sanno tutto,sanno come fare e tra colleghi le stronzate non le fanno. E così l'abuso di potere se ne va a dormire tra scuse e riverenze. Inizialmente ho riso: non è possibile,mi sono detta,non ci posso credere! Tutta l'arroganza dissolta davanti a un collega in borghese! E se ci fossi andata da sola? La casa degli spiriti? chissà! meglio non pensarci troppo! se il pensiero è materia....meglio pensare che...anche questa volta l'ho scampata! Alla faccia di chi mi vuole male...me stessa!
Rosemarie