venerdì 6 maggio 2011

Occuparsi di sè

Siamo abituate a prenderci cura di noi stesse in maniera meccanica e superficiale: al mattino doccia,colazione e qualche minuto davanti allo specchio. Se abbiamo figli,ci occupiamo di loro,li accompagnamo a scuola e poi di corsa al lavoro.
Quante volte ci capita di pensare realmente a noi stesse? Quante volte ci avventuriamo tra i meandri inesplorati della nostra anima? Quasi mai. Non esiste un manuale scritto per questo. Non è come montare uno scaffale acquistato all'Ikea: prendi le tue belle istruzioni, allinei una dopo l'altra viti e tavole, prepari gli strumenti e procedi. O forse si: allinei i pensieri, ti osservi, ascolti il tuo cuore. Ascoltare il cuore: una frase banale? Forse. Eppure, quando riusciamo a scendere nel silenzio dell'anima,a piedi scalzi, si avverte qualcosa di misterioso: come una sensazione quasi tattile, una percezione,una micropsia,un ricordo di qualcosa smarrito nel tempo che cerca di riaffiorare.
Occuparsi di sè...un viaggio che ha un inizio e non ha una fine. Un viaggio che inizia svelando una persona sconosciuta. Così ti trovi a chiederti: "chi sei? chi sei creatura che pettino ogni mattina? che erompe dallo specchio senza guardarmi mai negli occhi se non per contarne le rughe? Sei felice? Hai veramente raggiunto quello che sognavi da ragazza? da bambina? o ti sei persa per strada? Inseguendo bisogni e dimenticando i sogni?"
Rosemarie

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