mercoledì 20 aprile 2011

Perdonare e dimenticare

La volontà non è  quasi mai allineata con la realtà. Il perdono non arriva da un atto di volontà e la sua mancanza continua a sedimentare nell' inconscio e nella memoria. Così ci raccontiamo di aver cristianamente perdonato e per un pò riusciamo anche a esserne convinti. Il significato, il valore del perdono è molto profondo: arriva dai meandri intricati e nascosti della nostra anima perchè la cosa più difficile è perdonare se stessi. Per perdonare se stessi bisogna amarsi. A scuola ci insegnano la storia,la geografia, la biologia,la matematica: nessuno ha mai pensato a inserire qualche ora a settimana di "impariamo ad amarci","impariamo a gestire le emozioni". Si studia psicologia,pedagogia,si impara ad applicarla sui bambini e sugli adulti ma quanti sanno applicarla su se stessi? Quanti sono in grado di fare auto-analisi? Quando ci proviamo cadiamo nell'auto-commiserazione,ci carichiamo di colpe e responsabilità,vediamo i problemi ed evitiamo accuratamente le soluzioni. Accecati dal dolore lasciamo fluire il sangue dalle ferite ancora aperte e  blocchiamo inesorabilmente la nostra energia vitale, quella che ci fa guardare avanti con forza e coraggio,con gioia e curiosità. Siamo convinti di perdonare e in realtà ci abbiamo solo messo una pietra sopra,nel senso letterale, abbiamo solo sepolto un dolore ma continuiamo a portare "fiori" di rancore su quella pietra. La consapevolezza è il primo,umile passo...
Rosemarie

2 commenti:

  1. Hai tanta ragione, cara Rosemarie!
    Ti ringrazio per quanto scrivi.
    Un caro saluto,
    Lara

    RispondiElimina
  2. Grazie a te Lara e tanti cari auguri
    Rosemarie

    RispondiElimina