venerdì 25 marzo 2011

Uno stralcio di un mio scritto...

Padre,padrone,marito…
Forse partiva da lì l’errore. Da un errato rapporto con l’altro sesso. Così anche Dio, pensato maschio per antonomasia,era Padre,Padrone,Marito, Giudice,Punitore. E così il contatto si faceva quasi impossibile. La connessione mancata con l’altro sesso vietava inesorabilmente anche la più alta e naturale fra le connessioni: quella con lo Spirito. E quella visione seppur sempre rifiutata,della donna-debole e dipendente era nella sua coscienza fissa come l’immagine eterea della sua dolce nonna. Sempre rimessa,dimessa,silenziosa,rinunciataria,sacrificio vivente. Mangiava lontano dal tavolo mezzo metro,altrimenti,diceva,poi sembrava un lupo. Mangiava,se mangiava,per ultima,dopo aver servito marito,in primis, e figli. Il suo carburante erano avanzi e preghiera. Cornuta come la migliore letteratura di fine ottocento insegnava, come la politica di Mussolini imponeva. Cornuta perché era giusto così,era normale così. Con la camicia da stirare tra le urla la domenica mattina mentre un pargolo succhiava avidamente il seno e un altro si pisciava beatamente addosso. Tutto per andare a una messa di ipocrisia che solo lei sentiva dentro al cuore, davanti a Padre Pio e le sue estasi in diretta. Tutto per tornare di corsa a preparare un pranzo luculliano mentre lui,il nonno,si tratteneva al circolo a giocare a carte.
E il lunedì sveglia alle 5 dopo una nottata tra tetta e piagnistei! Galline da governare,la confessione fino ai Cappuccini a piedi da Padre Pio e di corsa a scuola dove insegnava. Fino alle 12.30. Poi la spesa,il pranzo,il bucato,il bracere,l’acqua calda sempre sulla stufa a legna,le scarpe da togliere al marito stanco,le visite di cortesia e i debiti...infiniti debiti. Uno ne saldava uno ne cominciava. Una volta aveva vinto al totocalcio: per una “x” aveva fatto solo 12,ma aveva vinto una bella somma! Sempre a un passo dal massimo,sempre vicino al minimo: si,perché la Provvidenza ti dà quanto basta all’occorrenza,il resto è del demonio!
...e come li resetti sti ricordi? Come li discuti? Che argomenti porti nel tuo inconscio per smantellarli alla radice?
Lei aveva i nonni attaccati al collo: in una di quelle collane d’argento che si aprono e custodiscono le foto sbiadite dei cari morti. Le volevano bene i nonni,certo e lei ne voleva a loro. Ma che cavolo di eredità avevano lasciato nella sua coscienza! Cancellarla equivaleva a
                      Tradirli, Rinnegarli,non amarli più?
                      Decise di porre quella splendida collana in un porta gioie,come fosse
                        Un’urna contenente ceneri dal passato. Di quello si trattava: passa-
                       To e il suo posto era nel passato,nella scatola del passato,nella
                        Scatola dei ricordi. Insieme alle sue Barbie

mercoledì 16 marzo 2011

Il sadico e il masochista

C'è tra i due una netta connessione e una forte dipendenza l'uno dall'altro: nell' Arte di amare ce lo insegna Erich Fromm.
Uno è il sostegno dell'altro. E' per questo che troppo spesso si esce da una relazione violenta per ricominciarne un'altra perfettamente identica. Rompere questa catena richiede una grande consapevolezza,il coraggio di mettersi in discussione e il lasciar fluire.
Guardare se stessi nell'altro: un pò come nella "Storia infinita", non è facile scoprire che siamo noi gli unici responsabili ed è ancor più difficile invertire la rotta se prima non ci togliamo di dosso tutte le scorie negative che ci portiamo dentro. E' un cammino che ha un inizio e forse non ha una fine. E' come buttarsi nel vuoto: non sai quando atterrerai e in che modo,l'importante,in quel momento,in questo momento è volare.
Rosemarie

martedì 15 marzo 2011

E' violenza quando...

E' violenza quando qualcuno decide per te,
è violenza quando  lasci qualcuno decidere per te,
è violenza il giudizio,
è violenza caricare di pesi e colpe,
è violenza ledere l'autostima,
è violenza tenere il broncio,
possedere dicendo che sia amore,
ingannare,accusare,denigrare.
Se il violento fosse consapevole della sua violenza non la chiamerebbe "amore".
Quando gli uomini smetteranno di etichettare e catalogare le donne la loro mente sarà nella mente di Dio e le donne non saranno più un bene di consumo.
Rosemarie

martedì 8 marzo 2011

Auguri?

La nostra festa è tutti i giorni...Auguri a noi,qui e ora,sempre!
Rosemarie

giovedì 3 marzo 2011

Infinitamente,l'amore vive e pulsa dentro di me

...e improvvisamente dici basta...è un attimo e non torni più indietro...mai più...e non lo avresti mai creduto.
...improvvisamente quello che chiamavi amore finisce...o forse ti accorgi che non era amore, cos’era?...che importa...era...era e non è più…
...e improvvisamente trovi un coraggio che non credevi di avere...e te ne vai…
...prendi i tuoi 4 stracci, abbandoni i ricordi nell’oblio del passato e ti trovi a guardare avanti, a guardare il nulla,un orizzonte sconfinato che stranamente non ti fa più paura: non ti fa paura camminare da sola, non ti fa paura stare da sola.
….e improvvisamente ti accorgi che non sei sola...ti accorgi che l’amore è un’altra cosa e che non ne hai bisogno, semplicemente perché l’amore vive e pulsa dentro di te e ti nutre infinitamente
 Rosemarie

mercoledì 2 marzo 2011

Quella rabbia che non passa

Si,è ancora lì,che mi guarda da un angolino oscuro della mia anima ferita: si può guarire dalla rabbia? dal risentimento? dal rancore?
Sto imparando che l'unico modo è osservarla e lasciarla andare,solo così non ci divora. Solo così smette di tormentarci e consumarci come un tarlo. Stare lì a rimuginare,pensare,ricordare tutti i "se" e i "ma"...a che serve? solo ad alimentare una bestia che non si sazia mai. Solo ad allontanarci sempre più da noi stesse,solo a farci perdere. Una volta qualcuno mi ha detto: "occupati di te". E in quell'istante mi sono resa conto di non averlo mai fatto. Tre paroline magiche: "occupati di te", ed è iniziato un viaggio stupendo.
Rosemarie