Già! a volte "non essere" è così riposante!! ma quanto è difficile: può durare una frazione di secondo,nemmeno. Eppure se riesci a fermare quell'attimo,simile allo stato di "coma" che ti fa essere nel "tutto" senza essere te. Quella frazione la ritrovo,ogni tanto nello stato di dormiveglia,tra le ciglia socchiuse...ma subito pensieri,suoni,sogni,voci inquinano quello stato d'estasi,quel frammento di vita. E mi sembra,che in quel frammento,solo in quello, ci sia tutto il senso della vita. Ma sfugge così in fretta,non riesco a fermarlo,fotografarlo,descriverlo.
Canzoni,films,battute,scorci di vita mia e altrui: niente ricrea quell'attimo che sfugge. E' così che,improvvisamente,la morte non fa più paura perchè diventa semplicemente "non essere" per scegliere se essere ancora. Visto così è tutto così semplice. Ma è solo il mio pensiero: mi piace esprimerlo,tirarlo fuori...non so se può servire,essere condiviso, ed onestamente, non mi interessa più di tanto. Passiamo su questa terra e ci arrabattiamo per essere qualcuno e fare qualcosa...ci dimentichiamo perchè,nello stato di "non essere" abbiamo deciso di venire qui,ed è giusto così,meglio così. Se lo ricordassimo non saremmo autentici. Il fatto è che essere autentici è difficile,quasi impossibile se non ci ricordiamo il nostro "non essere". E' un cammino lungo e breve allo stesso tempo. Ci arroghiamo il diritto di insegnare quello che abbiamo capito,quasi niente,e lo propiniamo agli altri,lo imponiamo agli altri. Le persone più spaventose sono quelle che hanno tutto sotto controllo e guai a rompere i loro schemi,cercare di entrare nelle loro dinamiche per forza: devi diventare come loro e starci bene,ma non ce la fai mai del tutto. Ami una persona,entri nelle sue dinamiche,lui entra nelle tue...improvvisamente altre persone,figli,genitori,parenti cercano di entrare. Li accogli ma ti sconquassano. Accetti e sopporti a Natale,Pasqua e Ferragosto...manie compulsive,controllo,lista delle cose da fare. E intanto la vita se ne va,in silenzio. Mentre ti impegni per crearti uno spazio in cui connetterti con quel "non essere" che hai dimenticato. E tutto appare un'elucubrazione. Devi mangiare e quindi devi lavorare. Cerchi di fare almeno il lavoro che ti piace e cerchi di goderti la pappa. A volte ce la fai, a volte no. A volte il gioco ti impone la partecipazione di altri giocatori. E devi adeguarti. Una volta ho letto una storiella: "Nello stato di "non essere" un'anima decide di venire sulla terra. Dio le chiede cosa e chi voglia essere e lei risponde,dopo attento esame delle possibilità, di voler essere "colei che perdona". Bene, dice Dio,ma aspetta, devo presentarti qualcuno, devo presentarti chi dovrai perdonare e sappi che farà di tutto per non farsi perdonare!
Beh! che dire? meglio essere o non essere? Essere è un turbinio di emozioni,di alti e bassi. Essere è la vita,giorno dopo giorno...non essere è scegliere continuamente di essere.
Allora...che sia! Un giorno miele e un giorno cipolla,dicono gli arabi,confidando in Dio ma anche in noi stessi,cercando la nostra essenza e il nostro vero scopo e l'unica traccia,l'unica mappa sta in un altro detto arabo: " confida in Allah ma lega il tuo cammello!!!" Confidare si ma senza perdere se stessi,materialmente per quel che concerne la sopravvivenza e spiritualmente per non dimenticarci che il nostro corpo è la nostra unica casa quaggiù,il resto è un gioco...molto serio,si,a volte troppo serio, però quando lo vogliamo è molto divertente ed è pur sempre un gioco stupefacente e fantastico,pieno di sorprese,scoperte ed emozioni infinite.
Essere colui che perdona? che compito difficile! ma va bene così...prima o poi ce la farò!
Rosemarie
Dedicato a tutte le donne,quelle in trappola,quelle in fuga,quelle in rinascita. Donne in erba,in crescita,in formazione... Un diario di crescita spirituale che può aiutare chi,come me,un giorno,ha aperto la porta e non si è più voltata indietro. Davanti il mondo,meraviglioso...l'isola del tesoro,da scoprire e trovare in ogni angolo,l'isola dei mille tesori...tutti per noi.
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