Adesso,ora,qui...freddo fuori,freddo dentro. Calore che non arriva con cento maglie,cento coperte: battuta d'arresto dell'essere un pò stanco di cercare risposte e il tremore,le mani gelate,il cuore che sembra quasi fermare i suoi battiti in un brivido di ghiaccio. Ricordi che affiorano di una casa calda,mai fredda,un abbraccio sempre presente,mai lontano,sempre caldo,avvolgente,protettivo. Una coperta colorata,profumata di bucato e bimbi festanti che profumano di caramelle. Un sentiero di ciottoli bianchi e margherite, il vento caldo tra i capelli,il latte appena munto,il pane morbido...poi di nuovo quel freddo strano,pungente,paralizzante. Un rifugio che non c'è più perchè è giusto che sia così,il rifugio è nel mio dentro,nel mio cuore,non è fuori,non arriva da altri. Ma era bello crederci,anche se il risvolto della medaglia era la dipendenza,la non-autonomia. A volte mi manca quel rifugio: quella chiamata sicura..."è successo questo,mi hanno fatto quest'altro"...."colpa tua" era la risposta, ma l'aiuto era immediato,il conforto,intriso di rimprovero,arrivava come unguento sulle ferite. Ora le ferite sono qui e devo leccarmele da sola. E' giusto che sia così,solo che mi sento svuotata,senza più niente da dare a nessuno. Ma forse il mio dare era un nascondiglio per non vedere...non guardare. Così,di colpo,nel gelo,mi guardo tremante,mi vedo nello specchio dell'anima: difficile perdonarsi,non giudicarsi. Il perdono più difficile è quello che dobbiamo a noi stessi. Perdonarmi, di essermi fatta tanto male,di non aver ancora imparato,di continuare a farmene. E questa me stessa che mi guarda, a volte compassionevole,a volte severa...chi è? Cosa ti sei promessa quel giorno? Cosa sei venuta a fare qui? Cosa devi imparare, vedere, capire,decodoficare? Da cosa continui a scappare? Quanto male devi farti ancora? quanto freddo devi ancora sentire?
Occhi annaspanti mi chiedono calore, aiuto,comprensione. Ma la mia fonte sembra come esaurita e continuo a sentire freddo. Aspetto il sole e decido,oggi,di rinascere in un posto caldo...chissà se la temperatura esterna riuscirà mai a scaldare questo cuore ghiacciato.
Rosemarie
Dedicato a tutte le donne,quelle in trappola,quelle in fuga,quelle in rinascita. Donne in erba,in crescita,in formazione... Un diario di crescita spirituale che può aiutare chi,come me,un giorno,ha aperto la porta e non si è più voltata indietro. Davanti il mondo,meraviglioso...l'isola del tesoro,da scoprire e trovare in ogni angolo,l'isola dei mille tesori...tutti per noi.
mercoledì 15 febbraio 2012
lunedì 13 febbraio 2012
Ma certe cose...si possono raccontare?
Avventure ai confini della realtà,ai limiti della decenza,degne di films e telenovelas! E se la realtà siamo noi a crearcela,allora ,troppo spesso ci infiliamo nei films. Mi ha sempre colpito la battuta di Al pacino ne "Il Padrino "...quale battuta? provate a indovinarlo! Mi è sempre piaciuto Serpico e il commissario Giraldi,il famoso "Monnezza", archetipo del poliziotto che combatte la corruzione all'interno della legalità. Allora me la sono cercata,mi è piaciuto? Si, perchè per andare dai carabinieri mi sono dovuta far accompagnare da un carabiniere in borghese: coda di cavallo,giubbotto,barba incolta e pistola d'ordinanza che spuntava da una tasca. Pistola della quale,io,non mi ero accorta. Ma loro sanno tutto,sanno come fare e tra colleghi le stronzate non le fanno. E così l'abuso di potere se ne va a dormire tra scuse e riverenze. Inizialmente ho riso: non è possibile,mi sono detta,non ci posso credere! Tutta l'arroganza dissolta davanti a un collega in borghese! E se ci fossi andata da sola? La casa degli spiriti? chissà! meglio non pensarci troppo! se il pensiero è materia....meglio pensare che...anche questa volta l'ho scampata! Alla faccia di chi mi vuole male...me stessa!
Rosemarie
Rosemarie
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